CASERTA – La Guardia di Finanza ha sequestrato a Gricignano di Aversa (CE), circa 200 litri di “Olio extravergine di oliva 100% italiano” privo di ogni tracciabilità, contenuto in lattine e bottiglie di vetro riportanti sull’etichetta dati falsi circa l’impresa produttrice, in realtà inesistente. La merce era nel bagagliaio di un’autovettura condotta da un 30enne residente a Cerignola, in provincia di Foggia, in Puglia.
I finanzieri, insospettiti dalle modalità di trasporto e di vendita del prodotto e dalle limitate indicazioni riportate nell’etichetta, hanno esteso gli accertamenti sulla provenienza dell’olio. È stato così accertato che l’azienda produttrice indicata in etichetta, un oleificio di Bari, era in realtà inesistente.
La società distributrice riportata nei documenti di trasporto era invece un’impresa della zona di Cerignola, la cui attività risultava cessata da oltre due anni, dopo essere stata gestita da un soggetto “nullatenente”.
Sulla testa del 30enne alla guida dell’auto, risultato titolare di un’impresa commerciale della provincia di Foggia, gravavano inoltre svariati precedenti di polizia per truffa e reati connessi alla falsificazione di prodotti agroalimentari.
L’uomo è stato deferito alla Procura della Repubblica di Napoli Nord, per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Ora rischia la reclusione fino a due anni e una multa pari a 20 mila euro.
Secondo gli inquirenti, l’ipotesi più accreditata è che il prodotto rinvenuto, sottoposto a sequestro per le necessarie analisi di laboratorio, non abbia neanche le qualità organolettiche dichiarate.
Il sospetto è che sia stato etichettato come “Olio extravergine 100% italiano” per trarre in inganno i consumatori finali, convinti di acquistare un prodotto di alta qualità, proveniente dalla molitura di olive pregiate della Puglia.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.